Nuove tecniche e nuovi materiali dal Rinascimento ai giorni nostri
Nuove tecniche e materiali per l'arte nel rinascimento
Durante il Rinascimento, un periodo che si estende approssimativamente dal XIV al XVII secolo, si verificarono notevoli progressi nelle tecniche artistiche e nell'uso dei materiali.
Durante il periodo rinascimentale la tecnica dei colori ad olio su tela divenne ampiamente diffusa.
Questa tecnica permise agli artisti di ottenere maggiore ricchezza cromatica, dettaglio e durata nei loro dipinti rispetto alle tecniche tradizionali come la tempera.
Sebbene l'uso della tempera fosse già noto prima del Rinascimento, durante questo periodo gli artisti iniziarono a sperimentare con nuove formule e metodi di preparazione.
Nacquero così nuove tecniche per la tempera e furono applicati in maniera molto più importante gli smalti. Gli smalti erano vernici trasparenti che venivano spesso utilizzati per creare effetti di luminosità e profondità nelle opere pittoriche.
Ma non solamente la pittura conobbe un periodo di grande sviluppo. Anche arti minori, come la scultura su legno conobbe un momento magico: l'intaglio del legno fu una tecnica scultorea importante nel Rinascimento e pressoché sconosciuta prima. Gli artisti intagliavano il legno per creare rilievi scolpiti o per produrre blocchi di stampa utilizzati per la stampa su carta, altra innovazione importantissima non soltanto per la comunicazione in generale ma anche per l’arte.
L'uso della carta intagliata e dei pizzi divenne popolare per la creazione di dettagli intricati nelle opere d'arte, specialmente nelle opere di cartapesta e nelle decorazioni degli altarini.
La maiolica è una tecnica di ceramica invetriata, spesso decorata con colori vivaci e disegni complessi. Questa tecnica fu ampiamente adottata per la produzione di piatti, vasi e altri oggetti d'arte come mai prima tanto che potrebbe essere definita una tecnica che nasce con il rinascimento.
Durante il Rinascimento, gli artisti mostrarono un crescente interesse per lo studio dell'anatomia umana. La dissezione dei cadaveri divenne più comune, consentendo agli artisti di comprendere meglio la struttura del corpo umano e di riflettere questa conoscenza nei loro dipinti e nelle loro sculture. Un nuovo naturalismo sia scultoreo che pittorico divenne così possibile.
Questi sono solo alcuni esempi dei materiali e delle tecniche che emersero durante il Rinascimento. Questo periodo fu caratterizzato da un fervore creativo e da una ricerca costante di nuove modalità espressive, sia nelle arti visive che in altre discipline artistiche e scientifiche.
Una menzione a parte merita lo sviluppo delle tecniche legate all’uso nelle arti della carta, il nuovo materiale che sostituiva le pergamene (fatte con il vello delle pecore) o il papiro, un materiale naturale ma assai difficile da trasformare nel supporto per pittura o disegno.
Nel Rinascimento, la carta divenne così un materiale molto utilizzato per scopi artistici e non solo. Gli artisti del Rinascimento hanno sperimentato diverse tecniche per lavorare con la carta.
L'incisione su carta si diffuse nel Rinascimento. Gli artisti incidevano immagini su lastre di metallo, solitamente rame, e successivamente stampavano queste immagini su carta. Questa tecnica era particolarmente popolare tra gli incisori, come Albrecht Dürer.
L'uso dell'acquerello su carta divenne comune durante il Rinascimento. Precedentemente proprio la mancanza di un supporto di basso costo come la carta ne aveva impedito lo sviluppo. Questa tecnica implica l'uso di pigmenti diluiti in acqua per creare effetti pittorici. Gli artisti spesso utilizzavano l'acquerello per studi preparatori e illustrazioni.
Le miniature erano piccole illustrazioni dettagliate spesso utilizzate per decorare manoscritti importanti, sia su carta che sulla pergamena, ancora destinata ad opere di grande pregio. Gli artisti dipingevano direttamente su pergamena o su carta, utilizzando pigmenti, inchiostri e spesso foglia d'oro per creare vere e proprie opere d'arte.
Il collage era un’altra tecnica praticata da alcuni artisti rinascimentali. Gli artisti ritagliavano e incollavano immagini su carta per creare composizioni più complesse. Questa pratica è stata particolarmente evidente nelle opere di alcuni artisti del Dadaismo, che hanno riportato in vita l'uso del collage rinascimentale nel XX secolo.
Gli artisti spesso facevano schizzi e studi preparatori su carta prima di iniziare i loro dipinti principali su altri supporti più importanti come tele, tavole o pareti in muratura. Questi schizzi erano un modo per gli artisti di esplorare le idee e affinare le loro composizioni prima di impegnarsi nella realizzazione di opere più elaborate.
L'uso della carta come supporto artistico durante il Rinascimento ha aperto nuove possibilità creative per gli artisti dell'epoca. La combinazione di queste tecniche ha contribuito alla diversificazione delle forme d'arte e ha influenzato lo sviluppo delle pratiche artistiche nei secoli successivi.
nuove tecniche e materiali nell'arte del seicento
Nel Seicento l'arte subì ulteriori sviluppi e cambiamenti significativi. Durante questo periodo, emersero nuove tecniche e stili che riflettevano l'evoluzione delle concezioni artistiche e delle influenze culturali.
Fra le nuove tecniche pittorice seicentesche possiamo annoverare il Tenebrismo e Chiaroscuro: Queste tecniche di illuminazione, particolarmente sviluppate dal e dai suoi seguaci, coinvolgevano un forte contrasto tra luce e ombra. I pittori tenebristi utilizzavano una luce forte e diretta per enfatizzare parti specifiche del dipinto, creando effetti drammatici e realistici.
Nel Seicento, la pittura a olio continuò a essere un mezzo artistico dominante pur se utilizzata in maniera innovativa rispetto al passato. Gli artisti barocchi, come Rubens, utilizzavano spesso colori vibranti e un pennello sciolto per creare opere d'arte dinamiche e decorative.
Le tecniche di incisione e calcografia continuarono a evolversi nel Seicento e grandissimi artisti come Rembrandt utilizzavano la puntasecca, l'acquaforte e altre tecniche di incisione per creare opere dettagliate e incisive. L’incisione divenne nel Seicento molto più importante che nel passato.
Durante il Seicento, la pittura di genere divenne popolare. Questa forma d'arte ritraeva scene di vita quotidiana, spesso raffigurando persone comuni in situazioni familiari o in attività quotidiane. Ad esempio, i dipinti di feste, mercati e scene domestiche erano comuni, distaccandosi in maniera abbastanza netta dal passato, sia quello più recente rinascimentale che quello medievale ed antico.
La ritrattistica nel Seicento vide un interesse crescente per la resa realistica del soggetto. Artisti come Diego Velázquez e Anthony van Dyck produssero ritratti che catturavano dettagli fisiognomici e psicologici, spesso inserendo i loro soggetti in contesti significativi.
Gli artisti del Seicento spesso realizzavano opere fantasiose chiamate "capricci", che rappresentavano scenari fantastici o combinazioni di elementi incongruenti. Inoltre, le vedute architettoniche divennero sempre più popolari, con artisti che dipingevano dettagliate rappresentazioni di città e paesaggi urbani.
Le nature morte raggiunsero nel Seicento nuovi livelli di complessità e simbolismo. I bodegón spagnoli e le nature morte olandesi, ad esempio, presentavano dettagliate rappresentazioni di oggetti quotidiani e simbolismi nascosti.
Queste nuove tecniche dell'arte del Seicento riflettono la diversità degli stili e delle influenze culturali che caratterizzarono questo periodo. L'arte barocca, in particolare, si distinse per la sua enfasi sulla drammaticità, l'espressione emotiva e l'uso sofisticato della luce e del colore.
Inoltre non bisogna dimenticare che l’arte riflette fortemente la situazione culturale del periodo. Nel Seicento la Controriforma cattolica, con l’intento di attirare di nuovo i fedeli in Chiesa allontanandoli dal richiamo protestante, utilizzarono coscientemente le opere d’arte arricchendo le Chiese di capolavori. L’uso dell’oro negli stucchi, delle grandi architetture, dei soffitti a cassettone spesso dorati di enorme valore sia economico che artistico, dettero agli artisti l’occasione di produrre nuove tecniche e di utilizzare nuovi materiali o di utilizzarne di vecchi ma in maniera nuova.
nuove tecniche e nuovi materiali nell'arte del seicento
Nel Seicento, l'arte vide così sia lo sviluppo di nuove tecniche che l'introduzione di nuovi materiali, riflettendo la continua evoluzione dell'approccio artistico e delle influenze culturali.
Nuove Tecniche
La tecnica del cangiante , tipica della pittura barocca, coinvolgeva il cambio improvviso di colore in una superficie, spesso utilizzato per creare effetti di luce e movimento.
La tecnica dello sfumato, precedentemente associata a Leonardo da Vinci, fu ora utilizzata per creare transizioni più morbide tra i toni, contribuendo a un aspetto più realistico nelle opere d'arte.
Gli artisti del Seicento spesso applicavano velature di sottili strati di colore traslucido per creare effetti di luce e colore, fornendo un maggiore senso di profondità e luminosità alle opere.
Molti artisti del Seicento studiarono e ripresero le tecniche degli artisti classici greci e romani, cercando di emulare le opere d'arte antiche e reintrodurle in un contesto contemporaneo.
La tecnica del Trompe-l'oeil mira a ingannare l'osservatore facendogli credere che l'oggetto dipinto sia reale divenne assai popolare nel Seicento. Artisti come Pietro da Cortona la utilizzarono per creare illusioni spaziali e prospettiche.
Nuovi Materiali:
Le tele di lino e cotone divennero materiali comuni per la pittura durante il Seicento, sostituendo in parte le vecchie tavole di legno precedentemente utilizzate. Questi materiali offrivano una superficie più flessibile e meno suscettibile alle deformazioni ed inoltre costavano molto meno ed erano più facilmente trasportabili.
L'introduzione di pennelli di setola di maiale al posto dei più antichi materiali come le pelli di scoiattolo e coniglio, tipici materiali per fare pennelli nel Rinascimento, consentì agli artisti di ottenere pennellate più ampie e audaci. Questi pennelli erano particolarmente adatti per la pittura a olio, contribuendo a uno stile più sciolto e gestuale.
Ma soprattutto nel Seicento furono scoperti nuovi pigmenti, ampliando la gamma di colori disponibili per gli artisti. Ad esempio, la scoperta del blu di Prussia e del verde di Cobalto influenzò le tavolozze dei pittori che non a caso in questo periodo fanno grande uso di questi colori per cieli ed abiti sontuosi.
Nuove tecniche e materiali per l’arte nel Settecento
Il Settecento, noto anche come il periodo dell'Illuminismo, fu un'epoca di notevoli cambiamenti nelle arti e nella cultura. Nel campo delle arti visive, si verificarono sviluppi significativi sia nei materiali che nelle tecniche pittoriche.
Sebbene la tecnica dell'uso di colori a olio fosse già esistente da secoli, nel Settecento si verificarono miglioramenti significativi nella produzione e nella miscelazione dei pigmenti. Questo ha consentito agli artisti di ottenere colori più brillanti e duraturi. L'uso diffuso di olii ha influenzato lo stile pittorico dell'epoca, con una maggiore enfasi sulla resa realistica e dettagliata.
Nel Settecento, le tele di cotone iniziarono a sostituire progressivamente quelle di lino. Questo nuovo supporto era più economico e, in alcuni casi, più facile da lavorare rispetto al lino. La popolarità delle tele di cotone consentì una produzione artistica su scala più ampia.
Anche se la tecnica del disegno a matita esisteva già da tempo, nel Settecento ci fu un aumento dell'uso di pastelli colorati. Questi materiali consentirono agli artisti di esprimere una gamma più ampia di colori in modo più vivace e immediato.
La tecnica della stampa a colori, con la xilografia – o incisione su legno- o l'incisione su rame, consentì la produzione di opere d'arte su larga scala, rendendo l'arte più accessibile a un pubblico più ampio.
Questi sviluppi hanno contribuito a definire il panorama artistico del Settecento, influenzando stili come il Rococò e preparando il terreno per le innovazioni artistiche che sarebbero seguite nei secoli successivi.
Nuove tecniche e materiali per l’arte nell’Ottocento
Nell'Ottocento, l'arte attraversò una serie di trasformazioni significative, sia in termini di stili che di tecniche e materiali utilizzati.
Per prima cosa nell’Ottocento la pittura uscì dagli studi degli artisti per andare a riprendere il mondo all’aria aperta. Questo comportò una serie di innovazioni importanti come l’utilizzo di contenitori per colori già pronti (precedentemente gli artisti producevano i colori impastando nei loro studi i pigmenti con i vettori liquidi, acqua o olio).
Ma anche l'invenzione della fotografia ebbe un impatto significativo sull'arte. La capacità di catturare dettagli realistici e la luce in modo rapido e preciso influenzò gli artisti a esplorare nuove direzioni, spingendoli a concentrarsi su espressioni più personali e impressionistiche. La pittura en plein air, o "all'aperto", divenne una pratica comune, evidenziando l'importanza della luce naturale e della spontaneità nell'arte. Gli artisti cominciarono a sperimentare con tecniche pittoriche ispirate alla fotografia, come il puntinismo di Georges Seurat, che si basava sulla teoria dell'ottica e sul modo in cui l'occhio umano percepisce i colori.
L'acquarello (o acquerello) e le matite colorate divennero strumenti ancora più utilizzati dagli artisti. L'acquerello consentiva una pittura più veloce e spontanea, mentre le matite colorate offrivano una modalità più controllata per l'applicazione del colore.
Le tecniche di stampa, come l'incisione su metallo e la litografia, continuarono a essere popolari. Artisti come Honoré Daumier e Francisco Goya utilizzarono l'incisione per esprimere idee politiche e sociali, mentre la litografia permise la riproduzione di opere d'arte su larga scala.
Con l'avanzare della Rivoluzione Industriale, gli artisti iniziarono a incorporare materiali industriali nelle loro opere. Ad esempio, alcuni scultori utilizzavano il ferro e il bronzo per creare opere più audaci e dinamiche.
Nel corso dell'Ottocento, ci fu un interesse rinnovato per il realismo, con artisti come Gustave Courbet che cercavano di rappresentare la vita quotidiana in modo accurato. Nel contempo, il movimento pre-Raffaellita in Inghilterra abbracciava un approccio più dettagliato e intricato, ispirandosi all'arte del Rinascimento italiano.
Nuove tecniche e materiali nel Novecento
Il Novecento è stato un secolo di notevoli rivoluzioni nell'arte, con cambiamenti radicali nelle tecniche e nei materiali utilizzati da parte degli artisti.
Artisti come Pablo Picasso e Georges Braque iniziarono a esplorare il concetto di collage, unendo materiali diversi, come ritagli di giornale o tessuti, alle loro opere. Questo approccio si evolve in seguito nell'assemblage, dove oggetti tridimensionali vengono integrati nelle opere d'arte.
Artisti del movimento Dada e successivamente dell'Arte Povera iniziarono a utilizzare materiali non convenzionali come legno, metallo, plastica, e addirittura rifiuti industriali nelle loro opere. Questa tendenza all'utilizzo di materiali "poveri" rifletteva una critica alle convenzioni artistiche esistenti e una ricerca di nuovi modi di esprimere concetti artistici.
L'Action Painting, associato al movimento dell'Espressionismo astratto, vide artisti come Jackson Pollock gettare, schizzare e versare vernice sulla tela in maniera gestuale e non rappresentativa. Questa tecnica sottolineava il processo creativo e l'atto fisico di dipingere.
Gli artisti coinvolti nell'arte cinetica, come Alexander Calder, crearono opere d'arte che si muovevano fisicamente o sembravano farlo.
L'op art, come rappresentato da artisti come Bridget Riley, sperimentò con illusioni ottiche e pattern geometrici per creare effetti visivi dinamici.
L'uso della fotografia si estese ancor più che nell’Ottocento nell'arte contemporanea, con artisti come Andy Warhol che integravano la stampa serigrafica e la riproduzione fotografica nelle loro opere. La fotografia divenne un’arte a sé stante e fu usata in modo innovativo da artisti come Cindy Sherman e Nan Goldin.
Marcel Duchamp introdusse il concetto del "ready-made", prendendo oggetti di uso comune e dichiarandoli opere d'arte. Questa idea ebbe un impatto significativo sul concettualismo, un movimento che enfatizzava l'idea o il concetto dietro l'opera d'arte piuttosto che l'abilità tecnica o l'oggetto fisico.
Con l'avvento delle tecnologie video, gli artisti iniziarono a sperimentare con questo nuovo mezzo, creando opere di videoarte. Le installazioni divennero sempre più popolari, coinvolgendo lo spettatore in un'esperienza immersiva che spesso incorporava elementi multimediali.
Alla fine del Novecento, con l'avanzare della tecnologia digitale, gli artisti iniziarono a utilizzare computer e software per creare opere d'arte digitali. Questo ha aperto nuove possibilità espressive nel mondo dell'arte contemporanea.
Questi sviluppi riflettono l'ampia varietà di approcci innovativi che gli artisti hanno adottato nel corso del Novecento, contribuendo a plasmare l'arte contemporanea in modo significativo.
I colori acrilici
I colori acrilici sono una tipologia di vernici a base d'acqua che contengono pigmenti sospesi in un polimero acrilico. La loro invenzione è relativamente recente rispetto ad altri materiali pittorici tradizionali come gli oli.
I primi sviluppi significativi dei colori acrilici risalgono alla metà del XX secolo.
Negli anni '40 del Novecento, diversi chimici iniziarono a sperimentare con polimeri acrilici. La prima forma di colori acrilici era costituita da polvere di pigmento sospesa in una base liquida a base d'acqua.
Nel 1940, il chimico Röhm & Haas introdusse il primo polimero acrilico commercialmente disponibile, noto come Rhoplex. Questo polimero avrebbe svolto un ruolo cruciale nello sviluppo dei colori acrilici.
Gli artisti interessati a nuovi materiali iniziarono a sperimentare con Rhoplex e altre formulazioni simili. Uno dei primi artisti ad adottare i colori acrilici fu il pittore messicano David Alfaro Siqueiros negli anni '50.
Nel 1955, il chimico americano Leonard Bocour e l'artista Sam Golden svilupparono i primi colori acrilici commerciali chiamati "Magnacolor". Questa nuova formulazione, che utilizzava un polimero acrilico modificato, portò a una rivoluzione nell'ambito delle forniture artistiche.
I colori acrilici divennero sempre più popolari tra gli artisti durante gli anni '60 e '70. La versatilità di questa nuova tecnologia attrasse artisti come Andy Warhol e Roy Lichtenstein. Le case produttrici, come Golden Artist Colors e Liquitex, cominciarono a offrire una gamma più ampia di colori e vernici acriliche.
I colori acrilici hanno guadagnato popolarità grazie alla loro rapida essiccazione, al basso odore, alla possibilità di diluirli con acqua e alla loro aderenza a diverse superfici. Oggi, sono ampiamente utilizzati da artisti di tutte le discipline e sono diventati una parte essenziale del mondo delle forniture artistiche.